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Obesità: una patologia che richiede il lavoro di squadra

Davide Forcellini • ago 20, 2018

“Si tenga a dieta, chi vuol aver buon sonno e faccia lieta.”

L’obesità è una patologia multidimensionale pertanto richiede un approccio di tipo multidisciplinare, i professionisti coinvolti sono: Chirurgo, Medico nutrizionista, Dietologo, Psicologo, Psichiatra, Medico sportivo, Endocrinologo.

Centro per la cura e chirurgia dell’obesità

Si tratta di una realtà presente in territorio sammarinese dal 2012, accoglie i paziente qui indirizzati dalla Medicina di Base, in quanto ritenuti in possesso dei requisiti per accedere alla chirurgia bariatrica.

Per accedervi, oltre a una valutazione di idoneità da parte dell’equipe medica del Centro, è necessario che il paziente abbia infruttuosamente esperito tre tentativi supervisionati non riusciti di regime alimentare controllato. Il periodo di valutazione dura almeno sei mesi ed è in primis finalizzato all’individuazione di patologie psichiche ed aspetti di personalità che possono controindicare l’intervento o limitarne i risultati potenziali.

Spesso si desidera perdere peso per guadagnare in bellezza in realtà il valore in gioco è quello della salute; l’insoddisfazione corporea non è da sola una ragione sufficientemente valida per essere riconosciuti idonei all’intervento, è necessaria una valutazione complessiva rispettosa del quadro clinico del paziente nella sua globalità. I candidati potenziali sono i pazienti con un BMI (indice di massa corporea) superiore a 40; altre possibili indicazioni sono i pazienti con un BMI tra 35 e 40 che hanno comorbidità ad alto rischio o problemi fisici che interferiscono con una normale qualità della vita

Obesità e sovrappeso sono condizioni associate a morte prematura e disabilità e ormai universalmente riconosciute come fattori di rischio per le principali malattie croniche. Scopo principale della chirurgia bariatrica è di aumentare l’aspettativa e la qualità di vita del paziente.

“Può accadere che persone con le carte in regola per accedere alla chirurgia bariatrica abbiano freni legati alla paura e viceversa” è molto importante accompagnare il paziente anche da un punto di vista psicologico.


Lavoro multidimensionale: approccio multidisciplinare

Quando il paziente arriva al Centro è in primis valutato dall’equipe medica composta da Medico Nutrizionista, Dietologo, Psicologo, Psichiatra, Endocrinologo, Chirurgo, Medico sportivo, i professionisti agiscono in sinergia, coadiuvati anche da una serie di consulenti interni delle diverse branche specialistiche.


Periodo pre-operatorio:

Questa fase è caratterizzata da visite e appuntamenti con l’equipe del Centro.

Basilare è capire se il paziente ha risorse necessarie per rispettare le regole sia in fase pre che post operatoria, nonché superare eventuali complicanze legate all’intervento anche dovute ai mutamenti fisici che si incontreranno.

Centrale in questo senso il ruolo del Medico nutrizionista e del Dietista responsabili di una valutazione dietologica e dell’introduzione di una dieta personalizzata.

Il primo esamina il paziente, sulla base delle indicazioni il dietista redige poi l’anamnesi alimentare del paziente e in seguito elabora un piano alimentare ad hoc.

“Nei sei mesi del periodo di valutazione il paziente dovrebbe arrivare a perdere circa l’8-10% del suo peso, con una buona prognosi sull’efficacia dell’intervento stesso e dimostrando al contempo un buon grado di motivazione e consapevolezza sulla necessità di modificare il proprio stile di vita in maniera permanente - spiega la Dott.ssa Maria Letizia Petroni, Medico Nutrizionista - senza che ciò debba necessariamente associarsi a privazioni perpetue, il regime alimentare (le abitudini alimentari) va modificato e arricchito privilegiando la qualità rispetto alla quantità, portando la persona a scoprire una serie di pietanze e gusti prima sempre scartatati a favore di alimenti grassi e molto calorici”.


Dieta: stile di vita

È necessario educare il paziente all’acquisizione di corrette abitudini alimentari, migliorare la sua capacità di gestione del peso corporeo, aumentare il dispendio energetico, aumentare il rapporto massa magra/massa grassa e ridurre il peso corporeo.

“A determinare una condizione di obesità -spiega la Dott.ssa Petroni - concorrono una serie di fattori: genetici, metabolici, psicologici, sociali, comportamentali, legati a cattive abitudini alimentari e sedentarietà, ridotta capacità del fisico a bruciare calorie non compensata da aumento del movimento, scompensi metabolici oppure ormonali; l’ambiente familiare ha inoltre un suo peso nell’acquisizione di schemi alimentari scorretti, eccessivamente orientati a grassi e zuccheri, oppure nella considerazione del cibo come fonte di compensazione. Certamente maggiore è il grado di obesità e maggiore la correlazione a fattori genetici”.

A determinare una fame in eccesso possono concorrere diversi fattori che dipendono da motivi ormonali, emotivi o legati alla genetica.

Si può avere un eccesso di fame anche perché il sonno non è ristoratore, si verificano apnee, non si ha la possibilità di dormire un numero di ore sufficienti, o perché si è fumatori, quindi maggiormente esposti al rischio gastrite e all’abitudine diffusa di contrastarne gli effetti introducendo frequentemente quantità di cibo nello stomaco.


Dieta personalizzata

Il valore aggiunto di ogni regime alimentare controllato è la personalizzazione, nell’elaborare un piano dietetico è necessario tenere nella giusta considerazione le abitudini alimentari del paziente, ma anche lo stile familiare, la condizione economica e capacità di spesa, i gusti personali.

È il dietista sulla base delle indicazioni del Medico a impostare una Dietoterapia.

Dietista del Centro è la Dott.ssa Martina Molari che assolve anche la funzione di Case Manager, si fa carico del percorso individuale del paziente, seguendolo in ogni tappa.

“Molte persone non mangiano in eccesso ma semplicemente male - spiega la Dott.ssa Molari - un piano nutrizionale equilibrato educa il paziente a uno stile alimentare ricco, sano e bilanciato”.

In collaborazione con il Medico sportivo viene poi impostato un piano motorio , l’attività fisica non ha solo benefici in termini di perdita di peso, ma condiziona in modo favorevole il tono dell’umore e la sensazione di benessere.


Insidie dei pasti sostitutivi

Negli ultimi tempi stanno conoscendo un notevole successo i cd pasti sostitutivi, barrette, snack, shake.

Non tengono in alcun conto le caratteristiche personali e storia del paziente, semplicemente si sostituiscono al pasto, possono essere usati come terapia funzionale al dimagrimento per un breve periodo ma non forniscono nulla di utile in merito alla necessità di acquisire uno stile di vita alimentare corretto ed equilibrato.


Numeri del Centro da dicembre 2017

Da Dicembre 2017 il Centro per la cura dell’obesità “ha preso in carico” 86 pazienti , inseriti in un percorso che potrebbe concludersi o meno, anche per volontà loro non solo per il giudizio del team medico ,con la chirurgia bariatrica.


Esito negativo valutazione team

Al termine del periodo di osservazione il GRUPPO POLISPECIALISTICO si riunisce per decidere se il paziente risulta essere eleggibile al trattamento Chirurgico, nel caso sussistano i requisiti fisici e psicologici richiesti. In caso negativo il paziente non viene comunque abbandonato, continua a essere seguito dal Centro e dopo qualche anno la situazione può essere nuovamente riesaminata.

Sia nel periodo di valutazione che in quello successivo alla fase operatoria, si svolgono incontri di gruppo, chi è già stato sottoposto all’intervento racconta il suo percorso, chi è in attesa viene preparato e rassicurato da una testimonianza diretta.


Dottor Davide Forcellini

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Autore: Dott. Davide Forcellini 19 ott, 2018
“Acido ialuronico” risulta essere uno dei termini più ricercati su google, se ne sente parlare così spesso e anche in contesti così diversi da essere ormai entrato nel gergo comune, se ne parla nei focus e approfondimenti sulla salute, così come nei talk show.
Autore: Anna Chiara Macina 23 giu, 2018
“Nel mondo gli affamati sono tanti quanto i grassi. Gli affamati mangiano spazzatura nelle discariche; i grassi mangiano spazzatura da McDonald’s.” EDUARDO GALEAN
Autore: Dott. Davide Forcellini 23 mag, 2018
La bellezza è un valore assolto? la sua percezione è indubbiamente legata a gusti personali, propensioni, appartenenza culturale e geografica.
Autore: Dott. Davide Forcellini 30 apr, 2018
La mente umana spesso procede per associazioni di idee: mare profumo di salsedine, primavera uccellini che cinguettano, chirurgia plastica…mi rifaccio il seno. In realtà sono diversi gli stereotipi legati a questa specialità chirurgica, dovuti alla correlazione con uno dei suoi aspetti, quello appunto legato alla bellezza. Chi è il chirurgo estetico? Di che cosa si occupa principalmente? In realtà definizione più corretta è quella di chirurgo plastico, in quanto la chirurgia estetica è una branca della chirurgia plastica finalizzata a migliorare l’aspetto fisico. Al bando l’immagine cinematografica che ci ha regalato il film “La morte ti fa bella”, fotografando un bravissimo Bruce Willis nei panni di un decadente chirurgo alle prese con i tentativi di restauro dei corpi di moglie e amante, ree di avere bevuto un elisir di eterna vita e giovinezza e quindi alle prese con la necessità di una perpetua conservazione del corpo. Quando si parla di Medicina estetica il primo stereotipo che emerge è legato all’immagine di donne alla ricerca di un miglioramento del proprio aspetto, in realtà si tratta di una disciplina dalle molteplici sfaccettature, supporto alle terapie oncologiche e chirurgia in generale. Chi è il chirurgo plastico? Un primo discrimine nello sgomberare il campo da fraintendimenti: il chirurgo plastico ha conseguito una specialità precisa a differenza di quello estetico. La chirurgia estetica non esiste nell’ambito delle specializzazioni chirurgiche, se non come aspetto di quella plastica. Il chirurgo plastico si occupa in primis di chirurgia ricostruttiva, non solo legata a interventi di carattere estetico, come malformazioni facciali, somatiche, mutilazioni traumatiche o chirurgiche, seguenti alla rimozione di tumori, ustioni, esiti di ustioni e altro. Gli aspetti ricostruttivi ovviamente vogliono perseguire il miglior risultato estetico possibile. In Italia sono molti i medici che praticano la chirurgia plastica, in realtà i soli di cui è bene avere fiducia sono quelli specializzati in Chirurgia Plastica e Ricostruttiva ed Estetica, ossia chi, dopo la laurea in Medicina, ha frequentato per cinque anni una Scuola di Specializzazione Universitaria in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica superando gli esami previsti nel corso di studi. Sul sito dell’Ordine di appartenenza sono riportati i titoli conseguiti dal medico quindi anche quello di chirurgia plastica, oppure è possibile telefonare all’ordine dei medici o in ultimo chiedere al professionista stesso notizie in merito ai titoli conseguiti. E’ possibile trovare notizia di un intervento di chirurgia plastica addirittura nei papiri egizi, uno del 3000 a.c descrive la chirurgia di un trauma facciale, con fratture nasali e della mandibola. L’antesignano del primo trapianto di pelle sarebbe da ricercare e attribuire ai medici indù, ai quali è attribuito il trapianto di pelle dalle natiche. Sarebbe però l’India la culla della chirurgia estetica , nei testi sacri sono descritti tentativi di innesti cutanei, a fini ricostruttivi. Era pratica consolidata la “Mutilazione giudiziaria”, in conseguenza della trasgressione di leggi. Oggi può in uno dei suoi tanti aspetti essere provocatoriamente definita come uno dei mezzi per avere successo in un mondo competitivo eliminando quelli che sono difetti, o comunque avvertiti come tali e causa di complessi di inferiorità. Dottor Davide Forcellini
Autore: Dott. Davide Forcellini 15 apr, 2018
Ci sono bambini che a cinque o sei anni hanno già ben chiaro che professione svolgeranno da grandi e si dedicano con impegno e abnegazione a realizzare il loro sogno, altri scoprono lungo il cammino la propria vocazione, c’è chi ritiene la propria occupazione un mero mezzo di sostentamento e delega la propria realizzazione personale ad altri aspetti della propria vita, chi visti i tempi difficili si adatta. Amo moltissimo la mia professione così tanto da non sentire né stanchezza né il peso delle molte ore che mi assorbe, pur nella sua complessità è un’attività che mi emoziona sempre, mi mette continuamente in discussione e ogni giorno mi fornisce input preziosi di crescita a livello professionale e anche umano naturalmente. Non sono nato con il camice, né mi dilettavo a giocare con stetoscopi giocattolo negli anni dell’infanzia, solo mia mamma con lungimiranza o forse perché corrispondeva a un suo desiderio mi profetizzava senza apparente ragione un futuro da medico, negli anni delle scuole superiori ho frequentato il Liceo Scientifico a San Marino, nell’estate dopo la maturità ho provato a entrare alla facoltà di Medicina ma anche a quella d’Ingegneria, superando entrambi i test d’ingresso a quel punto mi è stato chiaro cosa volevo essere: un Medico, non ebbi esitazione alcuna. Un curriculum vitae è un enunciazione un po’ asettica di date e di titoli conseguiti, c’è una storia personale fatta anche di impegno e rinunce, lacrime e sudore vicino a ogni step, entrato alla facoltà di Medicina al San Raffaele di Milano mi trovai catapultato dalla vita tranquilla di San Marino dove tutti conoscono tutti e le distanze sono molto ravvicinate a quella di Milano Lambrate, la sede del primo monolocale che presi in affitto appena giunto a Milano, immerso nella vita caotica di uno dei capoluoghi italiani più grandi e alle prese con la vita da studente di Medicina, i primi anni improntata principalmente alla ricerca e a sessioni serrate di esami. Conseguita la laurea e l’abilitazione mi sono poi ritrovato a un bivio importante quello relativo alla scelta della Specialità, ho scelto la Chirurgia plastica per una ragione molto semplice: amo fortemente i dettagli tecnici nonché l’estro artistico alla base di questa disciplina, inoltre anche una serie di ragioni satellite hanno supportato la mia scelta: si tratta di una disciplina trasversale, che mi consente di mettermi continuamente in discussione ed evolvere, non necessita di strutture particolari. Ho conseguito la Specialità, altri 6 anni di studio, dopo quelli per diventare Medico alla Statale di Milano, anni di formazione ma anche di pratica, un percorso molto impegnativo e complesso come specializzando, sotto la guida di insegnanti che mi hanno giustamente messo alla prova e stimolato in ogni modo, una sorta di apprendistato reso più impegnativo dalla posta in gioco, la salute e vita delle persone, l’esigenza di comprendere se tra quella che avvertivo come vocazione di vita, la formazione di quegli anni e le mie capacità intellettive e manuali ci fosse un giro armonico. Quando si parla di Medicina estetica il primo stereotipo che emerge è legato all’immagine di donne che desiderano migliorare l’aspetto che ha donato loro Madre natura, in realtà dietro a ogni paziente c’è una storia personale a volte anche complessa e questa disciplina medica ha tante sfaccettature, aiuta le persone a migliorare quelli che sono o perlomeno sono avvertite dalle stesse come invalidanti difetti fisici e donare sicurezza in sé stessi, ma è anche supporto importante delle terapie oncologiche e della chirurgia in generale, la prima cosa che faccio è mettermi in ascolto del mio paziente per capire da dove nasca il suo desiderio di cambiare una parte del proprio corpo e aiutarlo. Impossibile pensare a un lavoro seriale, in primis perché dietro a ogni paziente c’è una storia ben precisa, secondariamente è l’attenzione e cura che dedico a ogni intervento la scintilla iniziale della passione che alimenta il mio lavoro e senza la quale non potrei svolgere la professione che esercito. Un medico ha l’onere e onore di aggiornarsi continuamente, non finisce davvero mai di studiare, negli ultimi anni ho seguito un corso di specializzazione a Stoccolma e ho avuto esperienze di collaborazione molto proficue a Palma di Majorca in Spagna, dove ho supportato un collega in un centro all’avanguardia. Dottor Davide Forcellini
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