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A San Marino un centro d’eccellenza per la cura dell’obesità

Anna Chiara Macina • giu 23, 2018

“Nel mondo gli affamati sono tanti quanto i grassi. Gli affamati mangiano spazzatura nelle discariche; i grassi mangiano spazzatura da McDonald’s.”

EDUARDO GALEAN



A San Marino un centro d’eccellenza per la cura dell’obesità

L’obesità è definita dall’enciclopedia Treccani come una patologia cronica multifattoriale caratterizzata dall’aumento della massa grassa, cui si associa un significativo aumento di morbilità (diabete mellito di tipo 2, malattie cardiovascolari, ipertensione arteriosa, patologie osteoarticolari ecc.) e mortalità. Scopo principale della chirurgia bariatrica è di aumentare l’aspettativa di vita del paziente.


A San Marino il “Centro per la cura e chirurgia dell’obesità”, diretto dal Dott. Giovanni Landolfo , è attivo dal 2012, anno in cui ha cominciato ad accogliere e curare i primi pazienti, quelli indirizzati al Centro dai Medici di base in quanto ritenuti in possesso dei requisiti necessari alla chirurgia bariatrica, cioè quella branca della chirurgia che si occupa del trattamento chirurgico dei pazienti affetti da obesità. Il “Centro per la cura e la chirurgia dell’obesità” è una sezione creata all’interno dell’ospedale di Stato, nato con il desiderio di diventare un centro di eccellenza per la cura dei grandi obesi.

Chi può essere definito obeso?

Un soggetto si definisce obeso quando il suo indice di massa corporea (BMI) è superiore a 30, o il suo peso eccede di più del 20% rispetto al peso ideale, vi sono poi diversi gradi di obesità, in ogni caso questa condizione comporta gravi rischi per la propria salute, fisica e psicologica, basti solo ricordare come il tessuto adiposo sia organo che produce ormoni, esponendo a maggior rischio di sviluppare tumori.

L’obesità può essere classificata come:

– lieve o di 1° grado (IMC= 30-34.9; eccedenza ponderale del 20-40%)

– media o di 2° grado (IMC=35-39.9; eccedenza ponderale del 41-100%)

– grave o di 3° grado o patologica (IMC= >40; eccedenza ponderale oltre il 100%).

Obesità e sovrappeso sono condizioni associate a morte prematura, e ormai universalmente riconosciute come fattori di rischio per le principali malattie croniche: malattie cardiovascolari, ictus, diabete, alcuni tipi di tumori, difficoltà a rimanere incinta o portare avanti una gravidanza.

Le principali comorbilità dell’obesità sono indicate dalle LINEE GUIDA DI CHIRURGIA DELL’OBESITÀ stilate dal S.i.c.ob Società Italiana di Chirurgia dell’Obesità e delle malattie metaboliche.


A determinare l’obesità, secondo il Dott. Landolfo, concorrono una serie di fattori: genetici, metabolici, psicologici, sociali, comportamentali, legati a cattive abitudini alimentari e sedentarietà, ridotta capacità del fisico a bruciare calorie non compensata da aumento del movimento, l’ambiente familiare ha inoltre un suo peso in termini di imprinting: l’acquisizione di cattive abitudini alimentari può certamente favorire l’obesità.

La chirurgia bariatrica deve accompagnarsi a un intervento dietetico e un supporto psicologico adeguato, sia prima sia nel periodo seguente all’intervento. L’opzione chirurgica è riservata a quei pazienti che abbiano esperito senza successo terapie mediche, sono indirizzati in questa direzione i pazienti con obesità di terzo grado oppure anche a forme di obesità di secondo grado se associata a comorbilità.

Indispensabile è un approccio multidisciplinare, quando il paziente arriva al Centro è in primis valutato dall’equipe medica composta da Nutrizionista, Cardiologo, Psicologo, Endocrinologo, Chirurgo, Medico sportivo , i professionisti agiscono in sinergia.

La chirurgia bariatrica prevede il ricorso a tipi di interventi diverso, si opta per l’uno o l’altro a seconda del quadro clinico del paziente, età, storia e altro, la valutazione è sostanzialmente rimessa al Chirurgo che si basa su un algoritmo in cui sono presi in esame diversi fattori.


Il Centro per la cura dell’obesità a San Marino propone come servizi: banding gastrico, sleeve, gastric by pass, duodenal switch.


Sleeve : La Sleeve Gastrectomy Laparoscopica (SGL) è un intervento di tipo restrittivo in cui lo stomaco viene tubulizzato.
L’ intervento è eseguibile con tecnica laparoscopica e prevede l’asportazione di una gran parte dello stomaco tramite una resezione, realizzata con l’ausilio di suturatrici meccaniche. La parte di stomaco rimanente ha un aspetto tubulariforme di volume drasticamente ridotto, con una capacità di circa 100/150 ml.


Bendaggio gastrico: Il BGL è un intervento chirurgico di tipo restrittivo che insieme ad altre metodiche utilizzate in chirurgia bariatrica, ha rappresentato negli ultimi 20 anni la soluzione tecnica maggiormente adottata.
L’intervento prevede la creazione, nella parte superiore dello stomaco, di una piccola tasca che comunica con il resto del corpo gastrico tramite uno stretto orifizio. La tasca gastrica, di circa 25-30 ml, è ottenuta circondando la parte superiore dello stomaco con un anello di silicone, collegato mediante un tubicino, ad un piccolo serbatoio posizionato sopra la fascia muscolare della parete addominale. Il serbatoio non è visibile nè palpabile dall’esterno se non, eventualmente, dopo il dimagrimento.


By-pass Gastrico : in questo tipo di intervento lo stomaco è completamente diviso così da ottenere nella porzione superiore dello stomaco una “tasca” molto piccola (20-30 ml) che viene anastomizzata con l’intestino tenue.


Duodenal Switch (DS) è una proceduta caratterizzata da un meccanismo di azione restrittivo e malassorbitivo.



Il palloncino intragastrico (PI) è invece un mezzo endoscopico , un dispositivo medico testato su scala internazionale, che aiuta a controllare il peso, senza i rischi legati alla chirurgia bariatrica o ai farmaci anoressizzanti. Il PI favorisce un senso di sazietà, riducendo la pulsione verso il cibo una dieta ipocalorica bilanciata e la giusta dose di attività fisica e terapia comportamentale, consente al paziente obeso di modificare il proprio corpo in modo sicuro ed efficace.

La chirurgia plastica trova applicazione a seguito dell’intervento bariatrico, correggendone le conseguenze, in primis per la rimozione dell’eccesso di tessuto cutaneo e sottocutaneo, infatti una volta raggiunto e mantenuto il peso ideale, il paziente necessita di ridefinire il proprio profilo corporeo, rimuovendo quello in esubero.

In questa direzione gli interventi realizzati più spesso sono: l’addominoplastica, l’addominoplastica circonferenziale, il lifting delle cosce (o correzione della dermatocalasi degli arti inferiori) la brachioplastica (o correzione della dermatocalasi degli arti superiori) e la mastoplastica riduttiva associata alla mastopessi.

L’età ed il sesso del paziente non influiscono in maniera rilevante sul buon esito dell’intervento, mentre la concomitanza di malattie come il diabete, malattie cardiovascolari, oppure l’essere fumatori, possono influire negativamente sul processo di guarigione delle ferite.



Percorso del paziente:

Dopo un primo contatto il paziente è accolto dalla figura del “patient manager” che lo accompagnerà in tutto il percorso preoperatorio e provvederà a fissare un primo appuntamento, in occasione del quale il paziente potrà avere a disposizione uno dei Chirurghi dell’Equipe bariatrica e ricevere informazioni riguardo al protocollo da seguire.

Durante questa visita il Chirurgo valuterà se sussistono controindicazioni al trattamento chirurgico.

Seguiranno una serie di esami e visite in primis una valutazione endocrino-metabolica, eco addome, visita gastoenterologica e cardiologica, una nutrizionale e una valutazione dietologica, l’introduzione di una dieta personalizzata da seguire nel periodo preoperatorio è molto importante sia in termini di potenziamento del buon esito dello stesso, sia per valutare il grado di motivazione del paziente che dovrà comunque seguire un tipo di alimentazione idonea ipocalorica e associata ad attività fisica, per il resto della sua vita.

Centrale in questo tipo di valutazione il ruolo svolto dallo Psicologo , che incontra il paziente per ricevere tutte le informazioni cliniche e storiche necessarie e formula un giudizio anche sulla base di test a questi somministrati dei cui risultati è in seguito ragguagliato.


Basilare è capire se il paziente ha risorse necessarie per rispettare le regole sia in fase pre che post operatoria, nonché superare eventuali complicanze legate all’intervento anche legate ai mutamenti fisici che si incontreranno.


La fase di valutazione mira all’individuazione di patologie psichiche ed aspetti di personalità che possono controindicare l’intervento o limitarne i risultati potenziali.

Il periodo di osservazione si aggira intorno ai sei mesi , periodo necessario per inquadrare al meglio il paziente, se ha già perso del peso come auspicabile affronta meglio l’intervento.

Al termine del periodo di osservazione il GRUPPO POLISPECIALISTICO si riunisce periodicamente e decide se il paziente risulti essere eleggibile al trattamento Chirurgico, nel caso sussistano i requisiti fisici e psicologici necessari.

Segue poi visita chirurgica e individuazione del tipo di trattamento chirurgico più efficace alla luce delle informazioni cliniche raccolte.


Anna Chiara Macina

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Autore: Dott. Davide Forcellini 19 ott, 2018
“Acido ialuronico” risulta essere uno dei termini più ricercati su google, se ne sente parlare così spesso e anche in contesti così diversi da essere ormai entrato nel gergo comune, se ne parla nei focus e approfondimenti sulla salute, così come nei talk show.
Autore: Davide Forcellini 20 ago, 2018
“Si tenga a dieta, chi vuol aver buon sonno e faccia lieta.”
Autore: Dott. Davide Forcellini 23 mag, 2018
La bellezza è un valore assolto? la sua percezione è indubbiamente legata a gusti personali, propensioni, appartenenza culturale e geografica.
Autore: Dott. Davide Forcellini 30 apr, 2018
La mente umana spesso procede per associazioni di idee: mare profumo di salsedine, primavera uccellini che cinguettano, chirurgia plastica…mi rifaccio il seno. In realtà sono diversi gli stereotipi legati a questa specialità chirurgica, dovuti alla correlazione con uno dei suoi aspetti, quello appunto legato alla bellezza. Chi è il chirurgo estetico? Di che cosa si occupa principalmente? In realtà definizione più corretta è quella di chirurgo plastico, in quanto la chirurgia estetica è una branca della chirurgia plastica finalizzata a migliorare l’aspetto fisico. Al bando l’immagine cinematografica che ci ha regalato il film “La morte ti fa bella”, fotografando un bravissimo Bruce Willis nei panni di un decadente chirurgo alle prese con i tentativi di restauro dei corpi di moglie e amante, ree di avere bevuto un elisir di eterna vita e giovinezza e quindi alle prese con la necessità di una perpetua conservazione del corpo. Quando si parla di Medicina estetica il primo stereotipo che emerge è legato all’immagine di donne alla ricerca di un miglioramento del proprio aspetto, in realtà si tratta di una disciplina dalle molteplici sfaccettature, supporto alle terapie oncologiche e chirurgia in generale. Chi è il chirurgo plastico? Un primo discrimine nello sgomberare il campo da fraintendimenti: il chirurgo plastico ha conseguito una specialità precisa a differenza di quello estetico. La chirurgia estetica non esiste nell’ambito delle specializzazioni chirurgiche, se non come aspetto di quella plastica. Il chirurgo plastico si occupa in primis di chirurgia ricostruttiva, non solo legata a interventi di carattere estetico, come malformazioni facciali, somatiche, mutilazioni traumatiche o chirurgiche, seguenti alla rimozione di tumori, ustioni, esiti di ustioni e altro. Gli aspetti ricostruttivi ovviamente vogliono perseguire il miglior risultato estetico possibile. In Italia sono molti i medici che praticano la chirurgia plastica, in realtà i soli di cui è bene avere fiducia sono quelli specializzati in Chirurgia Plastica e Ricostruttiva ed Estetica, ossia chi, dopo la laurea in Medicina, ha frequentato per cinque anni una Scuola di Specializzazione Universitaria in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica superando gli esami previsti nel corso di studi. Sul sito dell’Ordine di appartenenza sono riportati i titoli conseguiti dal medico quindi anche quello di chirurgia plastica, oppure è possibile telefonare all’ordine dei medici o in ultimo chiedere al professionista stesso notizie in merito ai titoli conseguiti. E’ possibile trovare notizia di un intervento di chirurgia plastica addirittura nei papiri egizi, uno del 3000 a.c descrive la chirurgia di un trauma facciale, con fratture nasali e della mandibola. L’antesignano del primo trapianto di pelle sarebbe da ricercare e attribuire ai medici indù, ai quali è attribuito il trapianto di pelle dalle natiche. Sarebbe però l’India la culla della chirurgia estetica , nei testi sacri sono descritti tentativi di innesti cutanei, a fini ricostruttivi. Era pratica consolidata la “Mutilazione giudiziaria”, in conseguenza della trasgressione di leggi. Oggi può in uno dei suoi tanti aspetti essere provocatoriamente definita come uno dei mezzi per avere successo in un mondo competitivo eliminando quelli che sono difetti, o comunque avvertiti come tali e causa di complessi di inferiorità. Dottor Davide Forcellini
Autore: Dott. Davide Forcellini 15 apr, 2018
Ci sono bambini che a cinque o sei anni hanno già ben chiaro che professione svolgeranno da grandi e si dedicano con impegno e abnegazione a realizzare il loro sogno, altri scoprono lungo il cammino la propria vocazione, c’è chi ritiene la propria occupazione un mero mezzo di sostentamento e delega la propria realizzazione personale ad altri aspetti della propria vita, chi visti i tempi difficili si adatta. Amo moltissimo la mia professione così tanto da non sentire né stanchezza né il peso delle molte ore che mi assorbe, pur nella sua complessità è un’attività che mi emoziona sempre, mi mette continuamente in discussione e ogni giorno mi fornisce input preziosi di crescita a livello professionale e anche umano naturalmente. Non sono nato con il camice, né mi dilettavo a giocare con stetoscopi giocattolo negli anni dell’infanzia, solo mia mamma con lungimiranza o forse perché corrispondeva a un suo desiderio mi profetizzava senza apparente ragione un futuro da medico, negli anni delle scuole superiori ho frequentato il Liceo Scientifico a San Marino, nell’estate dopo la maturità ho provato a entrare alla facoltà di Medicina ma anche a quella d’Ingegneria, superando entrambi i test d’ingresso a quel punto mi è stato chiaro cosa volevo essere: un Medico, non ebbi esitazione alcuna. Un curriculum vitae è un enunciazione un po’ asettica di date e di titoli conseguiti, c’è una storia personale fatta anche di impegno e rinunce, lacrime e sudore vicino a ogni step, entrato alla facoltà di Medicina al San Raffaele di Milano mi trovai catapultato dalla vita tranquilla di San Marino dove tutti conoscono tutti e le distanze sono molto ravvicinate a quella di Milano Lambrate, la sede del primo monolocale che presi in affitto appena giunto a Milano, immerso nella vita caotica di uno dei capoluoghi italiani più grandi e alle prese con la vita da studente di Medicina, i primi anni improntata principalmente alla ricerca e a sessioni serrate di esami. Conseguita la laurea e l’abilitazione mi sono poi ritrovato a un bivio importante quello relativo alla scelta della Specialità, ho scelto la Chirurgia plastica per una ragione molto semplice: amo fortemente i dettagli tecnici nonché l’estro artistico alla base di questa disciplina, inoltre anche una serie di ragioni satellite hanno supportato la mia scelta: si tratta di una disciplina trasversale, che mi consente di mettermi continuamente in discussione ed evolvere, non necessita di strutture particolari. Ho conseguito la Specialità, altri 6 anni di studio, dopo quelli per diventare Medico alla Statale di Milano, anni di formazione ma anche di pratica, un percorso molto impegnativo e complesso come specializzando, sotto la guida di insegnanti che mi hanno giustamente messo alla prova e stimolato in ogni modo, una sorta di apprendistato reso più impegnativo dalla posta in gioco, la salute e vita delle persone, l’esigenza di comprendere se tra quella che avvertivo come vocazione di vita, la formazione di quegli anni e le mie capacità intellettive e manuali ci fosse un giro armonico. Quando si parla di Medicina estetica il primo stereotipo che emerge è legato all’immagine di donne che desiderano migliorare l’aspetto che ha donato loro Madre natura, in realtà dietro a ogni paziente c’è una storia personale a volte anche complessa e questa disciplina medica ha tante sfaccettature, aiuta le persone a migliorare quelli che sono o perlomeno sono avvertite dalle stesse come invalidanti difetti fisici e donare sicurezza in sé stessi, ma è anche supporto importante delle terapie oncologiche e della chirurgia in generale, la prima cosa che faccio è mettermi in ascolto del mio paziente per capire da dove nasca il suo desiderio di cambiare una parte del proprio corpo e aiutarlo. Impossibile pensare a un lavoro seriale, in primis perché dietro a ogni paziente c’è una storia ben precisa, secondariamente è l’attenzione e cura che dedico a ogni intervento la scintilla iniziale della passione che alimenta il mio lavoro e senza la quale non potrei svolgere la professione che esercito. Un medico ha l’onere e onore di aggiornarsi continuamente, non finisce davvero mai di studiare, negli ultimi anni ho seguito un corso di specializzazione a Stoccolma e ho avuto esperienze di collaborazione molto proficue a Palma di Majorca in Spagna, dove ho supportato un collega in un centro all’avanguardia. Dottor Davide Forcellini
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